Anna Medici
ZANZARE IN APPENNINO
I culicidi di alta quota in provincia di Modena: presenza stagionale e ciclo di attività giornaliera
ISBN 9788890664311, Index, Modena 2012
L’importanza delle zanzare è enorme se si pensa alle malattie che queste possono trasmettere: malaria (che ancora miete milioni di vittime nelle aree tropicali), filariosi (dovuta a diverse specie di Nematodi) e numerosi virus quali febbre gialla, dengue ed encefaliti.
Un possibile vettore di patogeni, presente dagli anni ’90 in Italia, è Aedes albopictus (“zanzara tigre”).
La diffusione passiva di questa zanzara in nuove aree del mondo è legata principalmente all’espansione del commercio internazionale di pneumatici usati che costituiscono un habitat ideale per la deposizione delle uova e lo sviluppo larvale.
La selezione di ceppi dotati di diapausa embrionale consente alla specie di svernare nei climi temperati rendendo di fatto a rischio di infestazione vaste aree non solo del bacino mediterraneo ma anche dell’Europa centrale. È una zanzara che fino a pochi anni fa aveva un areale di distribuzione che andava dal Giappone all’India, interessando anche l’arcipelago indonesiano. In Italia il suo arrivo ufficiale risale al 1990, a Genova.
Da allora i nuovi rinvenimenti si sono succeduti con ritmo esponenziale, tanto che oggi risultano interessate quasi tutte le regioni d’Italia.
Numero e ampiezza degli areali infestati sono tuttora in fase di incremento.
In passato, nel nostro paese, lo studio delle zanzare è stato prevalentemente rivolto alla fauna anofelinica, vettrice della malaria. Gran parte dei dati raccolti riguarda quindi elementi mediterranei o mediterraneo-africani. Di conseguenza le conoscenze sulle specie che popolano le comunità montane sono molto scarse.
Riguardo al passato la causa è da ricercarsi probabilmente nella scarsità di interesse che queste rivestivano soprattutto nei confronti delle Anopheles, vettrici della malaria che era diffusa in tutta la nostra penisola a eccezione delle zone più fredde (Nord Italia e zone montane). Successivamente, con l’eradicazione di questa malattia, la scarsità di informazioni sui Culicidi di alta quota è da associarsi al fatto che la nocività di questi insetti, data l’esigua presenza di popolazione umana presente stabilmente in queste zone, era scarsamente sentita.
Prendendo in considerazione l’Appennino modenese, zona in cui è stata svolta questa ricerca, si può notare come negli ultimi anni la presenza umana in questi luoghi sia nettamente aumentata a causa soprattutto dello sviluppo del turismo, molto fiorente nei mesi invernali ed estivi. Le tre località da noi prese in esame, Lago Santo e Lago Baccio nel Comune di Pievepelago (Modena) e Lago della Ninfa nel Comune di Sestola (Modena), sono meta ogni anno di migliaia di turisti che visitano questi luoghi soprattutto nei mesi di giugno, luglio e agosto. Proprio lo sviluppo turistico estivo ha fatto sorgere in questi ultimi tempi il problema della nocività delle zanzare. La ricerca è quindi partita in primo luogo con lo scopo di studiare le specie di Culicidi che si sviluppano in queste aree umide dell’Appennino modenese e, in secondo luogo, per fornire informazioni ai turisti che le visitano.
Anna Medici, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Entomologia Agraria all'Università degli Studi di Bologna.
Per numerosi anni ha lavorato presso il Centro Agricultura Ambiente "Giorgio Nicoli" di Crevalcore (BO) www.caa.it , prima come Tecnico di laboratorio nel settore Entomologia Medica e Veterinaria, procedendo a:
- Test di campo e di laboratorio per la verifica di potenza ed efficacia di formulazioni larvicide a base di Bacillus Thuringensis israelensis, Bacillus sphaericus, funghi entomopatogeni e regolatori di crescita (IGR) per il controllo delle larve di zanzara.
- Allevamento di colonie di zanzare senza l'utilizzo di animali ospiti (Aedes aegypti, Aedes albopictus, Culex pipiens).
- Identificazione e riconoscimento di specie ematofaghe: Culicidi, Flebotomi, Ceratopogonidi, Simulidi.
- Monitoraggio, mediante test di laboratorio, del grado di sensibilità di popolazioni di zanzare a prodotti sintetici e microbiologici.
- Studi sulla capacità vettoriale di specie di zanzare in collaborazione con Università di Modena, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Reggio Emilia e Ospedale S.Orsola di Bologna.
- Studi di dispersione di zanzare in diversi ecosistemi.
- Studi su genetica e biologia di popolazioni di Aedes albopictus in collaborazione con il Dipartimento di Genetica e Biologia Molecolare dell'Università La Sapienza di Roma.
- Studi di fattibilità della tecnica dell'Insetto sterile (SIT) applicata ad Aedes albopioctus.
- Studi di prodotti repellenti contro le zanzare a base di sostanze chimiche e naturali.
- Attività didattiche nelle scuole elementari e medie.
ed in seguito come Responsabile di Laboratorio di Entomologia Medica e Veterinaria, svolgendo attività di:
- sviluppo di nuove tecniche per il controllo di artropodi ematofagi e applicazione delle tecniche di lotta biologica più avanzate per il controllo dei Culicidi.
- stesura di progetti, rapporti tecnici e articoli scientifici connessi con le attività svolte.
- partecipazione in qualità di relatore a incontri, seminari e convegni scientifici nazionali e internazionali.
- assistenza tutoriale a studenti nello svolgimento di tesi di laurea sperimentali.
- verifica, aggiornamento e mantenimento dell'applicazione del Sistema Qualità UNI EN ISO 9001:2000.