CARLO SUSARA
Le canzoni dei Modena City Ramblers
Prefazione di Guido Giazzi
da Combat Folk a ¡Viva la vida Muera la muerte 1993-2004
ISBN 9788897982197, Index, Modena 2012
da Appunti Partigiani a Niente di nuovo sul fronte occidentale 2005-2013
ISBN 9788897982807, Index, Modena 2014
tomo I
La biografia dell'Italia? È una canzone. Anzi, vent'anni di canzoni: quelle dei Modena City Ramblers, raccolte nell'e-book "Le canzoni dei Modena City Ramblers" di Carlo Susara (Digital Index Edizioni).
Il libro, attraverso l'analisi dei testi della band modenese, offre non solo l'occasione di conoscere curiosità, aneddoti e elementi poco noti della storia ventennale del gruppo, ma, soprattutto, permette al lettore di ripercorrere la storia del nostro Paese (e non solo) attraverso lo sguardo lucido e diretto dei brani della band.
Un punto di vista sempre attento e critico, quello dei Modena City Ramblers, basti pensare a "Quarant'anni", hit del 1993, che in una strofa racchiudeva lo sconforto della prima tangentopoli, ma che riletta oggi appare quanto meno profetica, visti gli scandali che hanno inghiottito la politica:
“Ho un armadio pieno d’oro, di tangenti e di mazzette,
di armi e munizioni, di scheletri e di schifezze.
Ho una casa piena d’odio, di correnti e di fazioni,
di politici corrotti, i miei amici son
pancioni e puttanieri, faccendieri e tragattini,
sono gobbi e son mafiosi, massoni piduisti e celerini”.
Quella dei Modena City Ramblers è una costante narrazione in musica degli eventi più importanti dal dopoguerra ad oggi, sia in Italia che nel resto del mondo, partendo dalla resistenza passando per la morte di Enrico Mattei, dal G8 di Genova ai funerali di Enrico Berlinguer, dai disordini nelle banlieu parigine al dramma del popolo Saharawi, dalle mondine di Novi ai Balcani in fiamme, senza dimenticare il gioco del calcio, amato spassionatamente dalla band, ma sepolto sotto le macerie degli interessi economici e del doping. Con la scusa di parlare del gruppo emiliano si affrontano ed esplicitano i luoghi, i personaggi, gli avvenimenti. Capita così di trovarsi a viaggiare assieme a Emiliano Zapata o a Nestor Serpa Cartolini, di leggere di Pinelli e di Bob Sands come di Peppino Impastato.
Tutto scorre in questo sincretismo culturale, in questa santeria laica: le canzoni dei Modena City Ramblers sono al tempo stesso il motore di questo lavoro e il carburante, sono la passione che alimenta la conoscenza, sono la poesia delle lacrime per i torti subiti e di quelle versate quando c'è da festeggiare.
Leggere "Le canzoni dei Modena City Ramblers" è come viaggiare in una Via Emilia che passa dall'Irlanda, per proseguire in Sud-America e diramarsi fra tutte quelle terre dove ci sono frontiere da superare, muri da abbattere, speranze da raccontare.
Leggere le canzoni non vuol dire scorrerne i testi, ma ascoltarle col pensiero, viaggiando fra sogni e delusioni, conquiste e sconfitte, desideri e utopie. A chi affronta "Le canzoni dei Modena City Ramblers" non si augura "Buona lettura", ma "Buon viaggio", perché leggere le canzoni significa naufragare dolcemente in un mare di consapevolezza.
Carlo Susara nasce nel 1968 a Lonato, in provincia di Brescia; è appassionato di arte, letteratura e musica.
Per anni lavora nella redazione di Radio onda d'urto, realizzando oltre centoventi trasmissioni per un totale di centocinquanta ore.
Nel 2006 entra a far parte della redazione de "La civetta", mensile indipendente di cultura, attualità e informazione, e scrive anche per “La nuova cronaca di Mantova”.
Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro, dedicato a Volterra, con copertina di Staino e introduzione di Alessandro benvenuti, il cui ricavato è andato interamente a Emergency.
httpv://www.youtube.com/watch?v=LJjGwsDYZxM