IronHeart
Il Labirinto Invisibile
volume 1
La pergamena Misteriosa
Storia e Disegni Franco Tralli
Revisione dei Testi Stefano Lusardi
Grigi e Lettering Lorena Rubbiani
Copertina e Direzione Artistica Marco Bertulu
Scansioni Anna Borrelli
Collana
Direttore Editoriale Fabrizio de Gennaro
Comunicazione Paolo Berni
con il patrocinio del Comune di Modena - City of Media Arts
ISBN edizione ebook: 9788899283308
ISBN edizione cartacea: 9788899283292
Edito da Index AC e DigitalIndex
© 2024 Digital Index per l’edizione e per i contenuti degli Autori
VERSIONE CARTACEA
(pagine 90, formato francese)
I primi 50 ordini riceveranno il volume autografato dall'Autore.
Disponibile anche a Modena presso:
- Fumetteria l'Antro del Nano Viale Verdi 98, Modena
- Edicola Corso Canalchiaro 43/a, Modena
- Edicola Via Ottorino Respighi 253, Modena
- Edicola Via Carlo Cattaneo16, Modena
Disponibile anche a Bologna presso:
- Comix Café Via delle Belle Arti 12a, Bologna
VERSIONE DIGITALE
Una vecchia pergamena trovata nel magazzino di un museo scatena una spirale di pericoli e paura.
Ironheart interviene per salvare la vita di una giovane archeologa e insieme a lei deve cercare la soluzione di un insondabile enigma.
Ironheart e Claudia si troveranno proiettati in un vortice di insidie e misteri provenienti da un lontano e oscuro passato.
Grazie ad una co-produzione Digital Index e Associazione Culturale Index e al lavoro di tanti appassionati, è stato pubblicato il nuovo numero di Ironheart!
Prima di tutto grazie al lavoro certosino dell'autore Franco Tralli, questo nuovo albo di Ironheart, dedicato allo scomparso Roberto Ghiddi, è stato pubblicato in versione cartacea e digitale.
L'albo accoglie inoltre testimonianze e ricordi su Roberto Ghiddi a cura di Graziano Giovenzana, Clod, Roberto Baldazzini, Massimo Bonfatti, Stefano Bulgarelli, Denni Lugli, Antonella Scarpa e altri amici.
Ma lasciamo alla penna di Franco Tralli raccontare come è nato questo nuovo Ironheart:
Questa è una storia di avventura e mistero, inseguimenti e sparatorie, enigmi e investigazione, di quelle più classiche e tradizionale, decisamente alla “vecchia maniera”: il protagonista è Abel Ironheart.
Il personaggio di Ironheart, dopo una lunga gestazione, ha visto la luce nelle edicole italiane nel novembre 1995, io e l’amico di sempre Stefano Lusardi ne siamo stati i padri, ma nella progettazione e in tutto quello che poi ne è seguito c'è sempre stata anche una terza persona, un altro caro amico, Roberto Ghiddi.
Io, poco più di un appassionato, lui un professionista coi controfiocchi, prima disegnatore con un segno straordinariamente innovativo, poi editore e direttore artistico, sempre con la sua vena alternativa e innovativa, di Granata Press, probabilmente la più importante casa editrice italiana di fumetti d'autore, e non solo, di sempre.
Dopo qualche tempo, il progetto di Ironheart arrivò alla chiusura, la vita prese altre strade, la passione rimase.
Anche Granata aveva chiuso, io e Roberto parlavamo spesso di fumetti, anzi forse parlavamo solo di fumetti, lui era sempre informato su tutte le nuove tendenze, i nuovi autori, i nuovi personaggi.
Tutti e due amavamo moltissimo il fumetto francese, Roberto era sempre informatissimo su tutte le tendenze del fumetto franco-belga; in giro per librerie a Parigi, mi consigliava continuamente albi, personaggi e nuovi autori da tener d'occhio, anch’io ero un grande appassionato, ma lui mi stupiva sempre.
Era rimasto nell’ambito editoriale come professione e aveva ancora un piede nell’editoria a fumetti; come secondo lavoro, infatti, curava le edizioni italiane degli albi francesi pubblicati in Italia da Alessandro Editore di Bologna.
I personaggi che forse amavamo di più erano Blake e Mortimer, quando aveva un albo nuovo da curare, mediamente uno all’anno, mi faceva vedere le tavole in anteprima, mi usava spesso come consulente, mi faceva leggere i testi e mi chiedeva se avevo trovato degli errori o delle incongruenze.
Eravamo tutti e due d’accordo che le storie originali, create da Edgar Pierre Jacobs, dal dopoguerra agli inizi degli anni 70, erano sicuramente molto più belle e avvincenti delle nuove storie realizzate da altri autori, anzi Robbi usava decisamente termini molto più chiari ed espliciti per corroborare questo concetto (rispetto alle originali le nuove storie fanno proprio cxxare!)
La vita continuava tranquillamente con i problemi e le piacevoli abitudini di tutti i giorni, però c’era qualcosa che mancava.
Un giorno gli dissi: “Ma ora che siamo vicini alla soglia dei sessanta (soglia ormai superata da molto, molto tempo), la facciamo finita così? Non disegniamo più niente? Magari qualcosa che non importa che piaccia o no agli altri, qualcosa che piaccia a noi, che faremo solo per noi e chi se ne frega se non verrà mai editata.” Lui mi rispose “e che cosa vuoi fare?”
Da tempo avevo già buttato su carta un po’ di idee e cercato un po’ di documentazione per una nuova storia di Abel Ironheart, un reboot del personaggio, cercai di condensare e amalgamare il tutto in una trama che avesse un senso e, dopo un bel po’ di tempo, gliela inviai.
Dopo qualche giorno mi telefonò e mi disse: “rispetto alla qualità delle storie attuali di Blake e Mortimer, la tua, forse, non ci stonerebbe per niente.”
Mamma mia, per me fu un grande complimento, malgrado ci lamentassimo tanto delle nuove storie, queste comunque vendevano centinaia di migliaia di copie ogni anno; io gli dissi che erano anni che non toccavo una matita e che non sarei mai riuscito a disegnarla da solo, visto che non sono mai stato un gran disegnatore, così gli chiesi se era ancora disposto ad aiutarmi, lui mi rispose “comincia a riprendere confidenza con il disegno, finisci di scrivere la storia, poi quando sarai pronto, vabbè, ti darò una mano, vediamo di provare a farla insieme”…
E così è stato, ci è voluto molto tempo tra il mettere a posto la storia, riprovare a disegnare e trovare un equilibrio con gli impegni di tutti i giorni, ma tanto, che fretta c’era? Era una cosa solo nostra, che doveva avere i nostri tempi.
Poi, quando finalmente eravamo pronti per cominciare, il primo incontro “di lavoro” l’avremmo dedicato al ripasso dei punti di fuga, a Roberto hanno diagnosticato una di quelle dannate malattie che in meno di due mesi se lo è portato via, lasciandoci tutti molto più soli.
Ma tanto, che fretta c’era?
Ho raccontato questa storia a molti amici, Fabrizio, Nicola, Graziano, anche a mia moglie Elena, che conosceva Roberto molto bene, e tutti, dopo aver letto la trama, hanno detto la stessa cosa "devi farla tu e gliela devi dedicare"... ed eccoci qua.
Porta pazienza Robbi, io sono molto lento e non sono molto bravo, per adesso accontentati del primo volume, so perfettamente che lo starai criticando (e a ragione), ma ti devi ancora accontentare, se ci fossi stato tu, questo albo sarebbe stato sicuramente molto più bello.
Intanto ciao, manchi molto a tutti, ci risentiamo al prossimo volume.Nota a margine
Questo albo è stato realizzato grazie al contributo di amici di Roberto: Fabrizio, Lorena, Marco, Paolo, Stefano, da solo non ci sarei mai riuscito, li ringrazio con tutto il cuore per la professionalità, dedizione e impegno che hanno dimostrato accettando con entusiasmo di partecipare al progetto, spero anche di coinvolgere altri amici in modo che il volume finale veda la luce il più presto possibile.Grazie ancora a tutti
Ciao Robbi
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